La maschera subacquea

Il primo acquisto di un sub è la maschera.
E’ un elemento piuttosto semplice, costituita da un telaio, una o più lenti, il bordo o facciale, ed il cinghiolo, necessario a tenerla in posizione sul viso.

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Materiali
Il telaio è costruito in materiale plastico rigido, così come le fibbie sulle quali è fissato il cinghiolo. Le lenti sono realizzate in vetro temperato, considerata la pressione a cui sono sottoposte.
Il bordo, o facciale, è di silicone, spesso trasparente, materiale più morbido e robusto della gomma con cui venivano prodotte in passato.
Oggi si trovano in commercio maschere con lenti in plastica o resina.

Come sceglierla
Il primo fattore da tenere in considerazione è il confort: le dimensioni del bordo devono essere proporzionate a quelle del viso, adattandovisi perfettamente, in modo da garantire una perfetta tenuta. Svuotare continuamente la maschera, durante l’immersione, è parecchio fastidioso. Per accertarsene, al momento dell’acquisto, basta posizionarla sul viso ed inspirare col naso. In questo modo creeremo un effetto ventosa che evidenzierà eventuali infiltrazioni: deve rimanere perfettamente aderente al viso anche senza il sostegno delle mani.
E’ consigliabile provare a simulare lo schiacciamento subito durante l’immersione, spingendo il telaio contro il viso, per controllare che nessuna parte di esso crei fastidi. Inoltre, non bisogna trascurare l’alloggio per il naso, che deve garantire una presa agevole durante la manovra di compensazione.
Per l’apnea, dove si ha poca aria a disposizione, per compensare facilmente lo schiacciamento indotto dall’aumento di pressione, si prediligono quelle di piccole dimensioni con un ridotto volume interno.
Con l’autorespiratore, l’operazione è quasi automatica, dato che l’aria respirata è già a pressione ambiente e ve n’è una maggior quantità a disposizione. Potremo allora acquistare una maschera di dimensioni maggiori con vetri più ampi che offrano un maggiore campo visivo. Questo ci darà la possibilità di tenere sotto controllo gli strumenti senza dover effettuare movimenti eccessivi.
Nella scelta, sono da preferire le maschere con lenti in vetro temperato. Quelle in plastica si graffiano e opacizzano con estrema facilità, compromettendo la visione.
Infine, sconsigliate quelle con valvole per lo svuotamento. Usurandosi, creano infiltrazioni d’acqua.

Utilizzo e manutenzione
Non appena acquistata, la prima operazione da effettuare è la rimozione dei residui che si depositano sulle lenti durante i processi di lavorazione. Questi causano fastidiosissimi appannamenti.
In commercio si trovano prodotti per la pulizia delle lenti da utilizzare prima di ogni immersione.
Tuttavia, si può intervenire anche in modo casalingo, servendosi di prodotti non nocivi al nostro organismo come sgrassatori, dentifricio, o il vecchio sistema dello sfregamento della patata. Se queste operazioni non dovessero essere sufficienti, dopo aver accuratamente smontato i vetri, è possibile bruciare i depositi con un accendino. Intervento drastico, ma risolutivo.
E’ buona regola, comunque, prima di ogni immersione, cospargere le lenti ancora asciutte di quello che è il più naturale degli antiappannanti: la saliva.
Dopo averla sciacquata e posizionata sul viso, si regola il cinghiolo in modo che non sia ne troppo lenta, ne troppo stretta. Nel primo caso potrebbero verificarsi infiltrazioni d’acqua. Nel secondo, il bordo infastidirebbe il viso compromettendone la comodità.
A fine immersione va sciacquata con acqua dolce e posta ad asciugare in un luogo fresco e ombreggiato.
Và conservata in modo da non subire urti che potrebbero danneggiarne le lenti o il telaio. Nel caso del silicone trasparente è meglio riporla separata dal resto dell’attrezzatura, nella sua custodia, al fine di evitarne l’ingiallimento.

Evoluzioni e curiosità
La maschera, materiali a parte, si è evoluta ben poco dalla sua apparizione.
E’ stato ottimizzato il campo visivo, avvicinando i vetri, il più possibile, al viso e inclinandoli verso il basso. Ne esiste un tipo con l’inclinazione regolabile. Invece, in alcuni modelli, sono stati posizionati sul telaio, vetri laterali ed addirittura inferiori.
La possibilità di sostituire le lenti con quelle graduate, o applicane aggiuntive a quelle esistenti, ne ha reso possibile l’utilizzo anche a coloro che hanno problemi di vista.
oceanic-hud.jpgUna delle ultime novità è quella del computer integrato. Applicato nel telaio, dà la possibilità al sub di tenerlo sotto controllo senza dover fare alcun movimento. E’comunque opportuno utilizzare un secondo computer di emergenza da portare al polso.  
Esistono varianti della maschera utilizzate per scopi professionali: una di queste è quella “gran facciale”, in cui il bordo copre il viso per intero. Alcuni modelli sono predisposti per un sistema di neptune2.jpgneptune2.jpgneputune1.jpgneputune1.jpgcomunicazione. La bocca resta libera dall’erogatore, ed è quindi possibile dialogare neptune2.jpgneptune2.jpgtranquillamente col compagno o con la superficie. Spesso viene utilizzata dai video operatori sub, che possono commentare in prima persona le immagini durante le riprese. Non bisogna mai dimenticare di portare con se una maschera di emergenza, da adoperare nel caso di un malfunzionamento dell’erogatore principale.
Nell’ambito della subacquea professionale, lo strumento visivo utilizzato è il casco Kirby Morgan.
Esiste nella versione integrale e light. Nel secondo caso è molto simile ad un gran facciale, con la parte posteriore chiusa da un cappuccio in neoprene.
Al suo interno ha le predisposizioni per applicare il sistema di comunicazione, ed un meccanismo,  comandabile dall’esterno, che consente di tappare il naso per effettuare le manovre di compensazione. E’ collegato con “l’ombelicale” direttamente con la superficie, tramite il quale il sub viene rifornito di aria. Mediante una manopola laterale, in caso di emergenza, è possibile aprire il collegamento con una piccola bombola di emergenza, portata dal sub. Infine, un secondo comando apre un flusso d’aria sul vetro, utilizzato per disappannarlo.

© P.f.d.

Per approfondire l’argomento della visione sub:

Osservare sott’acqua 

Il blu del mare

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